Secchio o Acquedotto

9 Luglio 2014 admin 0 Comments

Secchio o Acquedotto

Secchio o Acquedotto racconta una storia, una metafora, davvero interessante e molto costruttiva, potremmo definirla una favola motivazionale.

C’era un paese tra le montagne dell’India che soffriva di una storica carenza d’acqua  e si  poichè non aveva sorgenti vicino a sè ma un giorno si scoprì una nuova fonte, era però situata in una delle valli adiacenti, molto distante dal paese.

Il saggio

Del villaggio decise di dare la sorgente in concessione a due volenterosi che si misero in concorrenza tra loro come aspiranti fornitori d’acqua per il paese.

E fu così che Rama , il primo, comprò due grandi secchi da 20 litri e iniziò a trasportare l’acqua dalla sorgente.

Non faceva neanche in tempo a trasportarla che l’aveva già venduta tanta era la necessità d’acqua degli abitanti del villaggio.

Rama

Il padre Rama convocò allora i suoi tre figli, quindi sua moglie, le nuore e ogni parente disponibile e dopo aver dotato tutti degli stessi secchi capienti li coinvolse nell’impresa familiare che sembrava assolutamente fare affari d’oro.

Il lavoro era molto duro ma Rama e i suoi familiari avevano la cultura del lavoro e non si facevano scoraggiare dalla fatica, continuavano a trasportare secchi e incassare i propri compensi. Che ci fosse bello o cattivo tempo, lavoravano senza risparmiarsi.

A fine stagione

Arrivati a fine stagione, e dopo aver concesso una settimana di riposo ai suoi familiari esausti, tirò le somme del proprio guadagno e notò con soddisfazione che non solo avevano raccolto un reddito non disprezzabile ma soprattutto che avevano il 100% delle quote di mercato!

Incredibilmente

Tanzen , il suo concorrente non aveva infatti trasportato al villaggio nemmeno un unico secchio d’acqua e, conseguentemente, non aveva incassato nemmeno un franco. Rama, commentando la cosa con il proprio figlio primogenito, convenne sul fatto che non era da tutti essere disposti a lavorare duro come avevano lavorato loro e che, se fossero stati disposti a continuare a mettere lo stesso sforzo negli anni a venire, li aspettavano anni duri ma anche di soddisfazione.

Cosa avesse fatto

In effetti, l’unica cosa che li lasciava perplessi, era cosa avessero fatto Tanzen i propri familiari dietro i teli con cui avevano nascosto il proprio lavoro perchè ogni mattina li avevamo comunque incontrati sulla strada ma, come già detto, nessuno dei loro secchi era mai arrivato in paese. Grande fu in effetti il loro stupore e il loro rammarico quando Rama decise di abbassare i teli e rendere palese il proprio lavoro di tutto l’anno… avevano costruito un acquedotto!!!!

Un acquedotto

Proprio così, Tanzen e i suoi figli avevano in realtà messo insieme un sistema per portare l’acqua al paese e, da quel giorno in avanti, furono in grado di farlo con più rapidità, minori costi, sempre fresca d’estate come d’inverno e in quantità sufficiente a soddisfare le necessità di tutti gli abitanti del villaggio.

E poterono così impadronirsi del 98% del mercato dell’acqua, guadagnare tantissimo e farlo … senza fatica

La bellezza emotiva

La bellezza emotiva può essere considerata come un acquedotto, dove l’obbiettivo non é a breve termini, ovvero la semplice bellezza esteriore.

Un attento studio interiore la presa di coscienza e la consapevolezza di una bellezza senza spazio e sopra tutto senza tempo.

Che cosa puoi imparare da questa storia?

A farti le giuste domande.

“Sto trasportando secchi o costruendo un acquedotto?”

“Sto lavorando in modo duro o in modo intelligente?”

Non scambiare tempo, vita, per il denaro e quindi capii che non stavo lavorando in modo intelligente! Trasportavo secchi!

Per guadagnare

Paradigma impossibile da sostenere, più lavori più guadagni, questo è stato certamente possibile all’inizio, poi, come in ogni attività l’utile non può più crescere.

È limitato dal tempo, dall’agenda! Il numero di ore in una giornata che puoi dedicare al lavoro è finito! Scambiando tempo per soldi, di conseguenza, è finito anche il guadagno!

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