P.N.E. Progammazione Neuro Emotiva OLTRE la PAURA

30 Maggio 2019 admin 0 Comments

Lo Stato P.N.E.
Gli stati della P.N.E  come nella programmazione neuro linguistica si riferiscono alla nostra condizione emotiva interna.

I condizionamenti emotivi determinano i nostri risultati e quindi è indispensabile comprendere come accedere  negli “stati” più utili e funzionali.

Nella PNE  le nostre rappresentanze interne , oltre al nostro stato e la nostra percezione-fisiologia,  danno come risultato il nostro emozione-comportamento.

 

Il corso

PNE fornisce formazione su come gestire il tuo stato, accedere ad un interruttore emotivo che  può consentirti di attivare le migliori risorse e mantenere quello stato.

  • Le tecniche per la gestione dello stato della P.N.E includono:
  • Lo stato ORA (stato di consapevolezza).
  • Ciclo AnimaMente (una tecnica per connettersi al tuo stato interiore più presente).
  • Ancoraggi delle risorse emotive  (una tecnica da utilizzare quando si entra in situazioni difficili per potenziarti e connetterti alle risorse interne).
  • Ancoraggio conversazionale (una tecnica per aiutare un cliente a superare le convinzioni limitanti).

Gli stati emotivi negativi possono essere molto debilitanti. Molte persone soffrono e non ottengono ciò che meritano come conseguenza a questi stati emotivi negativi.

Sempre più imprenditori e leader stanno imparando a conoscere la P.N.E e si rendono conto che può avere un profondo impatto sui risultati di business.

Quando impari gli strumenti forniti dal seminario P.N.E puoi gestire al meglio il tuo stato emotivo, puoi lavorare con nuove tecniche che ti consentiranno di accedere alla felicità che meriti.

Stati emotivi e sentimenti
La PNE considera sensazioni o sentimenti fisici come elaborazione del sistema cinestetico.

Possiamo avere sentimenti che non sono emozioni  es. caldo, freddo, nausea … Quando interpretiamo questi sentimenti o sensazioni abbiamo un’emozione.

La PNE

Definisce questo stato “Meta K” che significa o Meta al cinestetico.

Anche le emozioni primarie come la paura sono interpretazioni inconsce di una ipotetica minaccia.

Ci sono serie o gruppi di sensazioni, le emozioni sono interpretazioni di stati complessi costituiti da molte interazioni chimiche e ormonali che creano cambiamenti nel nostro sistema nervoso, che a sua volta crea una sorta di movimento interno o esterno.

Etichette emotive
Le etichette che usiamo per descrivere stati emotivi sono come le immagini all’esterno delle scatole che usiamo per riconoscerle. Conosciamo la differenza tra cereali e biscotti per cani secondo l’immagine, le parole, il colore, la forma, la dimensione della scatola.  All’interno delle nostre scatole ci sono un gruppo di esperienze e ricordi in cui abbiamo attivato quella combinazione di processi neurologici.

Potrebbero essere esperienze specifiche o categorie generali.

Anche se l’etichetta è una scorciatoia, determina il significato che diamo alle “emozioni”   solo quando apriamo la scatola dei cereali ed entriamo in profondità che comprendiamo cosa e come gestire emotivamente la situazione e lo stato ottimale da attivare.

Molti hanno deciso di evitare le emozioni a tutti i costi pensano che il mondo della logica sia meno dolorosa e più pratica.

Le emozioni siano piacevoli o meno, sono le informazioni che dobbiamo gestire ed elaborare. La paura, per esempio, è l’informazione sulle minacce: spetta a noi valutare come gestirla – spesso è una minaccia per il nostro status, per la nostra identità e il concetto che si ha di , piuttosto che una minaccia fisica.

La felicità è uno stato emotivo, l’infelicità una storia.

M.Sparacia

 

 

 

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