Secchio o Acquedotto racconta una storia, una metafora, davvero interessante e molto costruttiva, potremmo definirla una favola motivazionale.
C’era un paese tra le montagne dell’India che soffriva di una storica carenza d’acqua e si poichè non aveva sorgenti vicino a sè ma un giorno si scoprì una nuova fonte, era però situata in una delle valli adiacenti, molto distante dal paese.
Il saggio
Del villaggio decise di dare la sorgente in concessione a due volenterosi che si misero in concorrenza tra loro come aspiranti fornitori d’acqua per il paese.
E fu così che Rama, il primo, comprò due grandi secchi da 20 litrie iniziò a trasportare l’acqua dalla sorgente.
Non faceva neanche in tempo a trasportarla che l’aveva già venduta tanta era la necessità d’acqua degli abitanti del villaggio.
Rama
Il padre Rama convocò allora i suoi tre figli, quindi sua moglie, le nuore e ogni parente disponibile e dopo aver dotato tutti degli stessi secchi capienti li coinvolse nell’impresa familiare che sembrava assolutamente fare affari d’oro.
Il lavoro era molto duro ma Rama e i suoi familiari avevano la cultura del lavoro e non si facevano scoraggiare dalla fatica, continuavano a trasportare secchi e incassare i propri compensi. Che ci fosse bello o cattivo tempo, lavoravano senza risparmiarsi.
A fine stagione
Arrivati a fine stagione, e dopo aver concesso una settimana di riposo ai suoi familiari esausti, tirò le somme del proprio guadagno e notò con soddisfazione che non solo avevano raccolto un reddito non disprezzabile ma soprattutto che avevano il 100% delle quote di mercato!
Incredibilmente
Tanzen, il suo concorrente non aveva infatti trasportato al villaggio nemmeno un unico secchio d’acqua e, conseguentemente, non aveva incassato nemmeno un franco. Rama, commentando la cosa con il proprio figlio primogenito, convenne sul fatto che non era da tutti essere disposti a lavorare duro come avevano lavorato loro e che, se fossero stati disposti a continuare a mettere lo stesso sforzo negli anni a venire, li aspettavano anni durima anche di soddisfazione.
Cosa avesse fatto
In effetti, l’unica cosa che li lasciava perplessi, era cosa avessero fatto Tanzen i propri familiari dietro i teli con cui avevano nascosto il proprio lavoro perchè ogni mattina li avevamo comunque incontrati sulla strada ma, come già detto, nessuno dei loro secchi era mai arrivato in paese. Grande fu in effetti il loro stupore e il loro rammarico quando Rama decise di abbassare i teli e rendere palese il proprio lavoro di tutto l’anno… avevano costruito un acquedotto!!!!
Un acquedotto
Proprio così, Tanzen e i suoi figli avevano in realtà messo insieme un sistema per portare l’acqua al paese e, da quel giorno in avanti, furono in grado di farlo con più rapidità, minori costi, sempre fresca d’estate come d’inverno e in quantità sufficiente a soddisfare le necessità di tutti gli abitanti del villaggio.
E poterono così impadronirsi del 98% del mercato dell’acqua, guadagnare tantissimo e farlo … senza fatica
La bellezza emotiva può essere considerata come un acquedotto, dove l’obbiettivo non é a breve termini, ovvero la semplice bellezza esteriore.
Un attento studio interiorela presa di coscienza e la consapevolezza di una bellezza senza spazio e sopra tutto senza tempo.
Che cosa puoi imparare da questa storia?
A farti le giuste domande.
“Sto trasportando secchi o costruendo un acquedotto?”
“Sto lavorando in modo duro o in modo intelligente?”
Non scambiare tempo, vita, per il denaro e quindi capii che non stavo lavorando in modo intelligente! Trasportavo secchi!
Per guadagnare
Paradigma impossibile da sostenere, più lavori più guadagni, questo è stato certamente possibile all’inizio, poi, come in ogni attività l’utile non può più crescere.
È limitato dal tempo, dall’agenda! Il numero di ore in una giornata che puoi dedicare al lavoro è finito! Scambiando tempo per soldi, di conseguenza, è finito anche il guadagno!
This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish.AcceptRead More
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
Secchio o Acquedotto
Secchio o Acquedotto
Secchio o Acquedotto racconta una storia, una metafora, davvero interessante e molto costruttiva, potremmo definirla una favola motivazionale.
C’era un paese tra le montagne dell’India che soffriva di una storica carenza d’acqua e si poichè non aveva sorgenti vicino a sè ma un giorno si scoprì una nuova fonte, era però situata in una delle valli adiacenti, molto distante dal paese.
Il saggio
Del villaggio decise di dare la sorgente in concessione a due volenterosi che si misero in concorrenza tra loro come aspiranti fornitori d’acqua per il paese.
E fu così che Rama , il primo, comprò due grandi secchi da 20 litri e iniziò a trasportare l’acqua dalla sorgente.
Non faceva neanche in tempo a trasportarla che l’aveva già venduta tanta era la necessità d’acqua degli abitanti del villaggio.
Rama
Il padre Rama convocò allora i suoi tre figli, quindi sua moglie, le nuore e ogni parente disponibile e dopo aver dotato tutti degli stessi secchi capienti li coinvolse nell’impresa familiare che sembrava assolutamente fare affari d’oro.
Il lavoro era molto duro ma Rama e i suoi familiari avevano la cultura del lavoro e non si facevano scoraggiare dalla fatica, continuavano a trasportare secchi e incassare i propri compensi. Che ci fosse bello o cattivo tempo, lavoravano senza risparmiarsi.
A fine stagione
Arrivati a fine stagione, e dopo aver concesso una settimana di riposo ai suoi familiari esausti, tirò le somme del proprio guadagno e notò con soddisfazione che non solo avevano raccolto un reddito non disprezzabile ma soprattutto che avevano il 100% delle quote di mercato!
Incredibilmente
Tanzen , il suo concorrente non aveva infatti trasportato al villaggio nemmeno un unico secchio d’acqua e, conseguentemente, non aveva incassato nemmeno un franco. Rama, commentando la cosa con il proprio figlio primogenito, convenne sul fatto che non era da tutti essere disposti a lavorare duro come avevano lavorato loro e che, se fossero stati disposti a continuare a mettere lo stesso sforzo negli anni a venire, li aspettavano anni duri ma anche di soddisfazione.
Cosa avesse fatto
In effetti, l’unica cosa che li lasciava perplessi, era cosa avessero fatto Tanzen i propri familiari dietro i teli con cui avevano nascosto il proprio lavoro perchè ogni mattina li avevamo comunque incontrati sulla strada ma, come già detto, nessuno dei loro secchi era mai arrivato in paese. Grande fu in effetti il loro stupore e il loro rammarico quando Rama decise di abbassare i teli e rendere palese il proprio lavoro di tutto l’anno… avevano costruito un acquedotto!!!!
Un acquedotto
Proprio così, Tanzen e i suoi figli avevano in realtà messo insieme un sistema per portare l’acqua al paese e, da quel giorno in avanti, furono in grado di farlo con più rapidità, minori costi, sempre fresca d’estate come d’inverno e in quantità sufficiente a soddisfare le necessità di tutti gli abitanti del villaggio.
E poterono così impadronirsi del 98% del mercato dell’acqua, guadagnare tantissimo e farlo … senza fatica
La bellezza emotiva
La bellezza emotiva può essere considerata come un acquedotto, dove l’obbiettivo non é a breve termini, ovvero la semplice bellezza esteriore.
Un attento studio interiore la presa di coscienza e la consapevolezza di una bellezza senza spazio e sopra tutto senza tempo.
Che cosa puoi imparare da questa storia?
A farti le giuste domande.
“Sto trasportando secchi o costruendo un acquedotto?”
“Sto lavorando in modo duro o in modo intelligente?”
Non scambiare tempo, vita, per il denaro e quindi capii che non stavo lavorando in modo intelligente! Trasportavo secchi!
Per guadagnare
Paradigma impossibile da sostenere, più lavori più guadagni, questo è stato certamente possibile all’inizio, poi, come in ogni attività l’utile non può più crescere.
È limitato dal tempo, dall’agenda! Il numero di ore in una giornata che puoi dedicare al lavoro è finito! Scambiando tempo per soldi, di conseguenza, è finito anche il guadagno!
Categorie